Foresteria

La Foresteria nasce da un precedente ricovero per gli attrezzi e viene trasformata in un luogo per accogliere gli amici in un secondo momento. L’edificio è caratterizzato da un grande salone centrale, circondato da due ali laterali simmetriche e un portico passante. Non si è certi dell’autore della costruzione, si presume si tratti sempre di Vincenzo Scamozzi o forse di Francesco Contini, un altro architetto vicino alla famiglia. Le decorazioni del Salone furono completate nel 1652 su richiesta di Alvise (1600-1675), nipote del capostipite, per ricordare il matrimonio fra il proprio figlio Gianbattista (1624-1709) e un’altra nobile veneziana, Chiara Soranzo, avvenuto poco prima. Per l’occasione vennero chiamati due importanti pittori dell’epoca: il noto quadraturista bresciano Domenico de’ Bruni, autore del sapiente gioco di prospettive (come testimoniato dalla firma e dalla data sui cartigli posti in alto lungo le pareti est ed ovest e Pietro Liberi per quanto riguarda le vivaci allegorie.

Domenico de’ Bruni e Pietro Liberi decorano il Salone delle Feste